— oh my marketing!

La morte in banca di Giuseppe Pontiggia

Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut

La storia di Elsa Morante

La scimmia assassina di Horacio Quiroga

Lettera di una sconosciuta di Stefan Zweig

Invecchiare al tempo della rete di Massimo Mantellini

Torna, coniglio di John Updike

Le cose dell’amore di Umberto Galimberti

Le parole tra noi leggere di Lalla Romano

Che noia la poesia di Han Magnus Enzensberger e Alfonso Berardinelli

Warren Buffett di Robert G: Hagstrom

Enzo Jannacci di Paolo Jannacci ed Enzo Gentile

L’orsacchiotto di Georges Simenon

La vita intima di Niccolò Ammaniti

L’arte dell’inganno di Kevin D. Mitnick

Internet fatta a pezzi di Stefano Quintarelli e Vittorio Bertola

Insieme di Richard Sennett

La bella confusione di Francesco Piccolo

Il libro de Kipli di Corrado Guzzanti

Ma chi me lo fa fare di Andrea Colamedici e Maura Gancitano

La famiglia Manzoni di Natalia Ginzburg

Lezioni di Ian McEwan

L’epoca delle passioni tristi di Miguel Benasayag e Gérard Schmit

Your data is fucked di Mark McKenzie

Un altro ballo ancora di Scrittori pigri

Delitto impunito di Georges Simenon

La lezione del legno di Arthur Lochmann

Cuore di tenebra di Joseph Conrad

Il fiume della coscienza di Oliver Sacks

Storia popolare dei sardi e della Sardegna di Luciano Marrocu

La preda di Irène Nemirowski

Come annoiarsi meglio di Pietro Minto

Modernità gassosa di Francesco Morace

Una donna spezzata di Simone de Beauvoir

Cavalli selvaggi di Cormac McCarthy

Perché l’intelligenza umana batte ancora gli algoritmi di Gerd Gigerenzer

Il riposo del guerriero di Christiane Rochefort

Le grandi dimissioni di Francesca Coin

The Every di Dave Eggers

Vedere voci di Oliver Sacks

Gli altri di Georges Simenonù

Noi di Evgenij Ivanovič Zamjàtin

I quaranta giorni del Mussa Dagh di Franz Werfel

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Per qualche motivo mi piace tenere traccia dei libri che leggo.

In genere pubblico sui social nel weekend il libro in lettura, e magari metto un tag all’autore, così mi obbligo a cercarlo e a seguirlo successivamente.

Mi piace infatti che le timeline dei miei social siano composte di persone che scrivono: avendo letto i loro libri, le sento vicine, in qualche modo.

Ecco qui il riassunto delle letture del 2022. Sono 41 titoli, letti li ho letti, ma questo non significa che li abbia sempre capiti 😉

Antifragile di Nassim Nicholas Taleb

Pensare l’efficacia in Cina e Occidente di François Jullien

Leader ma non troppo di Giuseppe Morici

House of Gucci di Sara Gay Forden

Cultura convergente di Henry Jenkins

Il popolo dell’autunno di Ray Bradbury

Il Futuro di Jennifer M. Gidley

Giocati dal caso di Nassim Nicholas Taleb

Startupper in Azienda di Roberto Battaglia

Il dottor Bergelon di Georges Simenon

Rischiare grosso di Nassim Nicholas Taleb

Oligarchi di Jacopo Iacoboni e Gianluca Paolucci

Requiem per una monaca di William Faulkner

Mut di Carlo Muttoni

Love Story di Erich Segal

Serendipità di Telmo Pievani

Serendipity di Oscar Farinetti

Il giorno delle pistole di Mickey Spillane

Steve Jobs non abita più qui di Michele Masneri

Gas Molecole Vita di George Wald

Il pane di ieri di Enzo Bianchi

Lettere a Theo di Vincent Van Gogh

La mite di Fedor Dostoevskij

Lavorare piace di Alain de Botton

Note in margine a una tovaglia di David Mamet

Ferito a morte di Raffaele La Capria

Le sorelle Lacroix di Georges Simenon

L’isola di Arturo di Elsa Morante

Camorra, “zona grigia” e arte di arrangiarsi di Jason Pine

La città dei vivi di Nicola Lagioia

Online Risk Management di Antonio Incorvaia

Dinastie di Michele Masneri

Happiness in action di Adam Adatto Sandel

California di Francesco Costa

Tasmania di Paolo Giordano

Il re della pioggia di Saul Bellow

Aggiustare il mondo di Giovanni Ziccardi

Confessioni di un pubblicitario di David Ogilvy

Occhi selvaggi di Sandro Baldoni

La spinta gentile di Cass Sunstein e Richard Thaler

I figli che non voglio di Simonetta Sciandivasci

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Pensieri lenti e veloci di Daniel Kahneman

La resa dei conti di Saul Bellow

Per qualcuno può essere lo spazio di Ettore Sottsass

Il cigno nero di Nassim Nicholas Taleb

Il sogno di Solomeo di Brunello Cucinelli

Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar

Tre piani di Eshkol Nevo

Seo per store manager di Massimo Fattoretto

The cult of We di Eliot Brown e Maureen Farrell

Sanguina ancora di Paolo Nori

Dell’amore e del dolore delle donne di Umberto Veronesi

La mano di Georges Simenon

Una terra promessa di Barack Obama

Web Marketing per hotel di Francesco Piersimoni

Turismo 4.0 di Francesco Piersimoni

Città prossime di Cristina Tajani

Sera a Bisanzio di Irwin Shaw

La ragazza di Bube di Carlo Cassola

Un grande paese di Luca Sofri

Una nuova vita di Bernard Malamud

Strategia oceano blu di W. Chan Kim e Renée Mauborgne

La via del marketing di Marco Cordioli

Lo scarafaggio di Ian McEwan

La fattoria del coup de vague di Georges Simenon

Il silenzio di Don Delillo

La pratica di Seth Godin

In search of the miracolous di P.D. Ouspensky

Ikl book club di David Bowie di John O’Connell

LinkedIn like coffee di Matteo Mantovani

 

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Innanzitutto, una parola su OhMyMarketing – Il Marketing visto da un Copywriter”, cioè il sito che state leggendo.

Non so come ci siete arrivati, ma sappiate che per me è stato un posto importante, importantissimo.

Dall’aprile 2007 in poi, per una decina di anni e oltre, qui ho fatto tanta ma tanta palestra.

Di cosa?

Di scrittura per il web, di relazioni online, di creazione di contenuti, di pensiero strategico.

Perché il primo marketing visto da un Copywriter… è stato il mio marketing, il mio approccio alla Rete, che significa semplicemente il racconto del mio lavoro attraverso – novità! – un blog. (Beh, nel 2007 era una novità, ed anche piuttosto importante.

E adesso? Adesso due bellissime novità!

  • Novità 1 di 2: nuovo sito: MassimoCarraro.com

sito personale massimo carraro (coworking cowo)
Se ora avete voglia di leggermi su un sito più aggiornato, sotto tutti i punti di vista, quindi tecnologico ma anche – soprattutto – di informazioni su cosa faccio e cosa penso, vi aspetto con piacere su MassimoCarraro.com.

Lì mi impegno ad aggiornarvi puntualmente sulle cose che mi succedono e… sui libri che scrivo!

Sì, perché nel frattempo il mio mitico “Etto di Marketing (è un etto e mezzo, lascio?)” ha avuto un fratello…

  • Novità 2 di 2: nuovo libro: “Ho fatto un Coworking, anzi 100”

libro sul coworking di massimo carraro (rete cowo)
A ridosso del Ferragosto 2021 è arrivato alle stampe il mio “Ho fatto un Coworking, anzi 100 – Se la Relazione viene prima del Business”.

Ho provato a mettere in 248 pagine tutto quello che ho imparato sul Coworking nel corso di 13 anni di lavoro piuttosto intenso (Rete Cowo® è nata nel 2008, come vola il tempo!), e non solo.

Ho anche riflettuto molto su ciò che diventerà – a mio parere – questa avventura del Coworking, nell’evoluzione a contatto con fenomeni quali lo Smart Working, il Near Working, la Città a 15 minuti, il lavoro da casa, le aziende che ricollocano gli spazi di lavoro dei dipendenti, le aziende che non sanno bene cosa fare dei propri spazi, nel post-pandemia…

Per questo motivo, la seconda parte del libro è interamente dedicata a una “Guida Pratica ai Coworking del Futuro”.

Integrano il testo due contenuti accessori ma molto importanti, sia per chi li ha scritti, sia per il loro peso specifico.

Mi riferisco alla prefazione di Ivana Pais (Ordinaria di sociologia economica all’Università Cattolica) e alla postfazione di Cristina Tajani (assessora alle politiche del lavoro e attività produttive del Comune di Milano).

Infine, mi sono tolto una soddisfazione: ho tradotto in italiano il testo di quello che – secondo me – è il documento fondativo del Coworking: il video “Co-Working – Independents Workers Unite” uscito nel 2005 dai tre Coworking pioneers Tara Hunt, Brad Neuburg, Chris Messina.

Spero che queste belle novità vi piacciano, e che potremo continuare a mantenerci in contatto. Grazie!

  • Informazioni di servizio

Per acquistare il libro:
🔴 https://cowo.network/LibroCoworking

Per farmi sapere se vi è piaciuto (ci tengo!):
🔴 max@cowo.it

Per avere una cartella stampa, pubblicare una notizia, organizzare una presentazione:
🔴 info@gretalarocca.com

Vi aspetto!

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Sillabario n. 2 di Goffredo Parise

Racconto di vento e di mare

Scrivere per informare di Cristina Maccarrone

L’Avversario di Emmanuel Carrère

Villa in Brianza di Carlo Emilio Gadda

Due vite di Emanuele Trevi

La macchina in corsia 11 di Charles Willeford

L’Alleanza di Giovanni Floris

L’arte di correre di Murakami Haruki

Il canzoniere di Umberto Saba

Divorzio a Buda di Sandor Màrai

Come ordinare una biblioteca di Roberto Calasso

American Psycho di Bret Easton Ellis

Nella testa del dragone di Giada Messetti

A proposito di niente di Woody Allen

Diario di un’apprendista astronauta di Samantha Cristoforetti

Le piccole virtù di Natalia Ginzburg

Employer branding di Antonio Incorvaia

Lo zen e l’arte della corsa di Larry Shapiro

La traversata di Milano di Maurizio Cucchi

Spam – A shadow history of the Internet di Finn Brunton

In Patagonia di Bruce Chatwin

Bullet Park di John Cheever

Dall’esilio di Iosif Brodskij

Le vie dei canti di Bruce Chatwin

Il tempo dell’ipocrisia di Petros Markaris

Creare modelli di business di Aleander Ostenwalder e Yves Pigneur

Il signor Cardinaud di Georges Simenon

Attraversare i muri di Marina Abramovich

Milano e il secolo delle città di Giuseppe Sala

Questa è l’America di Francesco Costa

La mia pubblicità di Emanuele Pirella

Scritto di notte di Ettore Sottsass

Profilo di Clio di Iosif Brodskij

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Salvatore Aranzulla[Disclaimer: non lavoro per Aranzulla, non lo conosco e non ho alcun interesse diretto nelle sue attività]

Lavoro con tante persone, da tutte imparo.

Da chi è più giovane e inesperto cerco di carpire l’entusiasmo, l’energia e una visione diverse delle cose.

Da chi ne sa più di me apprendo tutto ciò che posso, cercando di non fermare mai l’evoluzione delle competenze.

Saperne di più è la croce e la delizia di chi fa marketing online (a me piaceva anche quando facevo la pubblicità classica, mi divertivo un sacco a leggere i libri, sempre un po’ romanzeschi, dei grandi pubblicitari).

Mi scuseranno tutti questi professionisti se oggi faccio un post di elogio a qualcuno che – al contrario di loro – non lavora con me.

Salvatore Aranzulla.

Il divulgatore informatico per eccellenza, quello che tutti, negli anni, almeno una volta abbiamo raccomandato con la tipica frase “vai su Aranzulla, lì trovi tutto”, per non dire delle volte che noi stessi lo abbiamo consultato.

Quando ho saputo che si presentava direttamente con una giornata di formazione, ho pensato:

Con tutto quello che ci ha insegnato, gratuitamente, negli anni, il prezzo del biglietto (97 euro) glielo devo. E in più faccio una giornata di formazione con una persona che mi incuriosisce molto, per aver saputo evolvere – giorno dopo giorno, articolo dopo articolo, attività dopo attività – da persona a professionista a personaggio.

Il tutto – sembrerebbe – senza perdere di umanità e senza montarsi la testa.

Quindi grazie Salvatore. Ci vediamo il 10 novembre all’Aranzulla Day.

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Aranzulla Day a Milano

 

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Mi sono comperato un divano.

Da un imprenditore che conosco, con cui ho condiviso molte riunioni, riflessioni, telefonate, progetti, momenti, valutazioni.

Conosco quel che c’è dietro questo divano. Più volte ho stretto le mani di coloro che li fanno.

Ci lavoro, da anni. Un po’ delle cose che fanno, le penso insieme a loro.

Per me l’acquisto di questo divano ha un senso.

Un senso dato dalla conoscenza reciproca, dalle informazioni che posso apprendere in rete, dal dialogo (reale) che l’azienda porta avanti.

Capisco il valore, comprendo le ragioni del prezzo. Condivido – perfino – alcune scelte specifiche, vicine alla mia sensibilità.

Tutto questo dà senso al mio acquisto, mi fa stare bene.

Ma non scrivo questo post per fare pubblicità gratuita a un mio cliente, Berto di Meda.

Lo scrivo perché sono stufo di comprare roba che non ha un senso vero, le cui marche sono intercambiabili, che non riescono a costruire per me uno straccio di valore, che non sia un quarto di centesimo in meno sugli SMS per l’Azerbaijan e simili.

Semplifico?

Forse, ma è la mia vita, sono i miei soldi. Semplificare le scelte d’ acquisto fa parte dei miei programmi.

Forse non è nemmeno giusto parlare di “Semplificare”, perché per una cosa sensata sono disposto anche a complicarmi la vita.

Esatto: la parola chiave è “Senso”.

Cari brand, cari comunicatori, caro mercato: quello che voglio da voi è: prodotti con un senso. E buon Natale.

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Non sono più tanto abituato a parlare di marketing, per tre motivi:

  1. Da tempo non faccio più formazione, non come quando lavoravo insieme a Web Marketing Garden e facevo corsi e lezioni
  2. Sono troppo occupato a farlo per Rete Cowo® Coworking Network
  3. Più che andare a parlare mi diverto a scrivere e a sperimentare, in fondo non mi sento un divulgatore ma uno che prova e sperimenta

È anche per questo che è stato un piacevole diversivo andare a chiacchierare – spero in maniera spero non troppo strutturata e formale – alla serata organizzata da Faberlab Varese il 14 luglio scorso.

Queste occasioni per me sono sempre l’occasione di “fare un punto” su tante cose, e non c’è come un sano confronto diretto, mettendoci la faccia, per capire se quello che pensi ha un senso.

E poi c’è la Rete, dove pubblico sempre quello che porto in giro, e questo è il secondo reality check (vedi qui sotto la presentazione discussa quella sera).

E a proposito di check, mi è venuta la curiosità di andare a vedere come andava su Slideshare il “Corso completo di Web Marketing”, una piccola pazzia di 1.108 slides che abbiamo pubblicato anni fa con Roberto Ghislandi e Sean Carlos: beh, 120mila visualizzazioni e 12mila download sono un bel test (anche perché non ho ricevuto critiche né uova marce!).

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Mi è capitato di sentirmi chiedere: “perché lavori così intensamente, per i clienti?”

Se devo dare la risposta più intimamente vera, è questa: perché per me i clienti non sono clienti, sono persone con cui costruisco il mio futuro.
Monkey Business Massimo Carraro

Per questo motivo, nel lavoro con Monkey Business e con Rete Cowo®, non considero mai di avere clienti: è un termine che non mi dice niente, fa pensare a un tipo di rapporto che non mi interessa. Ai clienti vendi qualcosa, e il cotè commerciale non è mai stato il mio forte.

Quello che mi affascina è costruire. Un progetto, una cosa che si tocca, o un’idea che fa parlare, per quanto è bella, attrae, stupisce.

Non sempre loro lo sanno, non sempre (anzi mai) questa cosa è esplicitata, ma quelli che pagano le mie fatture hanno l’enorme responsabilità di farmi crescere, come professionista e come uomo.

Per questo mi aspetto tanto, e per questo ritengo di dover dare tanto.

Coworking CowoIn quello che facciamo insieme, io ci metto un sacco di futuro. Per me e per loro.

Credo sia grazie a questo che sono riuscito, con l’aiuto di un team di collaboratori di qualità, a sviluppare progetti di cui – scopro – si parla in giro.

Grazie a questo, ho sviluppato con pazienza e perseveranza rapporti che vanno oltre gli incarichi, rimangono a lungo ricchi di senso, continuano a crescere.

Sono profondamente grato a chi ha fiducia nella capacità professionali che esprimo e accetta di lavorare con il mio team: un po’ come accade nel coworking, sono portato a pensare che ciò che inizia con un incarico di lavoro è un pezzo di vita, e di solito è così. Spesso mi rimane dentro molto dopo, e continua a dare buoni frutti.

Il lavoro è un’avventura umana.

Non è certo una questione di clienti, per quanto mi riguarda.

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Massimo Carraro al FaberlabIl pensiero torna a quando ho creato questo blog:

OhMyMarketing – Il marketing visto da un copywriter

Sono passati un sacco di anni e un sacco di post, la rete è diventata il mio lavoro, ho scritto un libro e fondato un network (di cui Faberlab fa parte).

Ed oggi mi ritrovo davanti a un microfono e a un gruppo di persone che escono di casa e vengono a sentire… il marketing visto da un copywriter.

Grazie per questo invito – è un piacere tornare da voi – e arrivederci a dopodomani 14/7/2016 alle 20.45, in viale Europa 4a a Tradate – Varese 🙂

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Faberlab ospita Massimo Carraro

 

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