— oh my marketing!

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Scrivere

Sono felice di annunciare che parte delle mio tempo professionale d’ora in poi sarà dedicato ad Hagakure, l’agenzia di internet PR con cui ho già collaborato nei mesi passati.

Ammiro e stimo l’agenzia dei samurai fin dal primo giorno, e l’ho seguita costantemente, trovando anche piacevoli occasioni di contatto con i suoi partner.

Da quando ho capito che la comunicazione entrava in una fortissima fase evolutiva (al punto da cambiare identità alla mia agenzia, che è diventata l’agenzia delle scimmie, animale evolutivo per eccellenza), l’accelerazione è stata increbibile, frenetica e inarrestabile. Quasi insostenibile per un copy cresciuto con Pirella negli anni 80.

Grazie quindi ai partner di Hagakure Chiara, Marco e Matteo, per aver chiesto a questa scimmia di saltare ancora più in alto.

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Formazione, autoformazione, gratis, humour, tono di voce, viral marketing…

Per tutti questi motivi adoro fare gli ebook gratuiti di Web Marketing Garden.

E mi ritengo fortunato a poter fare esercizio di copywriting su temi così tecnici. Sono in gara costante con Laura, che è sempre maledettamente brava a farne l’art direction…
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Io so perché Paolo Iabichino ha scritto Invertising.

L’ha scritto perché gli è venuto questo bellissimo titolo.

Sono un copy anch’io e lo so che certe volte tutto inizia da un bel titolo. E Invertising è un titolo da premio. Un titolo di quelli che ci si fa una strategia di comunicazione dietro. Che poi ci si trova tutta una serie di argomenti di supporto validissimi.

E Paolo gli argomenti della comunicazione li conosce molto bene, infatti il libro è pieno di tante belle cose simpatiche, curiose, colte, sempre ben contestualizzate e convincenti.

A me però non è piaciuto.

Lo dico con imbarazzo perché conosco l’autore, l’ho conosciuto proprio in occasione dell’uscita del libro, e spero tanto non se la prenda. Magari è una di quelle persone che apprezza un giudizio sincero. Oppure non gli interessa, insomma Paolo non prendertela, per favore. Ho solo detto che non mi è piaciuto non che è brutto 🙂

Il libro in una frase:

Il libro di una persona intelligente e colta, che non dice quello che dovrebbe, cioè che la pubblicità è alla frutta. (E ci credo, visto dove lavora). Bel titolo però.

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A volte in riunione suggerisco una parola per un documento di marketing e mi sento dire “no, questa è strategia di marketing, poi il modo in cui la comunicheremo è un’altra cosa”.

Allora sto zitto, capisco che non è ancora il mio turno.

Poi ricevo una mail dallo staff di Obama (dopo aver aderito al suo appello online per sostenere un futuro senza più rubinetti di petrolio aperti nella pentola dove cuociamo da mangiare) che mi sembra così perfetta nel suo far aderire “le parole della comunicazione” con “il messaggio della strategia” che un po’ mi conforta.

Morale: se dovete parlare di scarpe, meglio avere in riunione un calzolaio.

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Friend,

Thanks for standing with the President on clean energy — this is a moment we can’t afford to miss.

The House has passed landmark energy legislation. But we need your help to make it a reality.

Let’s show that Americans are ready to pave the way to a clean-energy future for our children and grandchildren.

Ask five friends today to join you in standing with the President. Just pass along the email below.

Thanks,

Mitch

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Hi,

The oil spill disaster in the Gulf of Mexico is a tragedy — one we can only hope never happens again.

But the solution is about more than just addressing this crisis. As President Obama said, “An America run solely on fossil fuels should not be the vision we have for our children and our grandchildren.”

I added my name today to show I stand with President Obama for a clean-energy future.

Will you join me?

http://my.barackobama.com/CleanEnergy-auto

Thank you.

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Nostromo si destò da un sonno di quattordici ore e sorse in piedi, drizzandosi fuori dal suo nascondiglio tre le alte erbe. Stette, affondato fino alle ginocchia tra i verdi steli fruscianti, con l’aria smarrita di un uomo appena venuto al mondo. Bello, robusto e flessibile, arrovesciò il capo, spalancò le braccia e si stirò torcendo leggermente il busto e con un pigro, rumoroso sbadiglio di denti bianchi, semplice e immune dal male nell’istante del risveglio come un magnifico animale selvaggio. Poi, nello sguardo improvvisamente fisso nel vuoto sotto un inquieto cipiglio, apparve l’uomo.

Da Nostromo di Joseph Conrad.

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Per la presentazione del libro “Un etto di marketing” in programma domani a Parma (qui l’evento su Facebook) ho pensato a un tema che potesse anche essere un po’divertente, oltre che – mi auguro – stimolante.

“Come diventare un racconto” parlerà dei modi di trovare contenuti per pubblicare notizie, attraverso 100 spunti per scrivere un post (e da qui il sottotitolo ironico 100 post gratis).

Speriamo che piaccia!

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Il copywriter che è in me ha cercato di divertirsi un pochino parlando di marketing dell’ascolto.

Ancora grazie ai pochi-ma-buoni che hanno partecipato alla discussione di ieri sera al Malacarne di Verona, rendendo speciale la serata con la loro energia e voglia di confrontarsi.

[slideshare id=3488595&doc=verona19marzo-key-100320153912-phpapp02]

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Il nuovo ebook sugli errori/orrori delle nostre (orrende) abitudini di marketers, nuovo regalo di Web Marketing Garden al popolo della rete.

Social marketing horror è il terzo della serie, i primi due sono stati Web Marketing Horror e Email Marketing Horror.

Sono tutti e tre ancora disponibili. Richiederli qui.

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Invertising – titolo davvero bello (il copywriting non è acqua, signori) – è il libro di Paolo Iabichino, che di mestiere fa il direttore creativo della filiale italiana di una delle più grandi agenzie di pubblicità del mondo.

Parla della comunicazione pubblicitaria nell’era dei social network e della rete partecipata.

Un tema coraggioso e stimolante, per chi sta assistendo allo straordinario passaggio della comunicazione d’impresa dall’evo pubblicitario – monodirezionale, stolido e impositivo – alla dimensione liquida e iperevolutiva della rete e dei suoi nuovi linguaggi  (tema che ho provato a svolgere anch’io).

Si tratta di un passaggio tutt’altro che semplice.

Sono curioso di capire cosa ne pensa uno che – se non ho capito male – prende lo stipendio da chi fondamentalmente commissiona spot in prime time… (E dai Paolo non te la prendere, o non usa più prendersi in giro tra colleghi? In ogni caso ti sto mandando il mio Un etto di marketing, libro ideale da fare a fettine… 😉

Passando a How to Communicate the American Way, si tratta di una chicca, di quelle che difficilmente scopri, e io l’ho scoperta, pensa un po’, nel mio ufficio.

E’ infatti un libro che è arrivato insieme all’autrice, Elisabetta Ghisini, per un seminario di “communication skills” tenuto al Cowo e rivolto – nientepopodimenoche – alle giovani imprese italiane che cercano venture capital negli Stati Uniti.

Lo so che detta così sembra una telenovela da tv aziendale, invece son stati due giorni tostissimi in cui l’Elisabetta (milanese trapiantata a San Francisco, dove è consulente di comunicazione interculturale) ha rivoltato come calzini una dozzina di baldanzosi startuppers nostrani, di Mind the Bridge e non solo.

Insomma, due bei libri mi attendono sul comodino… 🙂

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