— oh my marketing!

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Scrivere

Ho scritto un libro, sulle Aziende con le Orecchie. E dieci email di presentazione, complete di book proposal, a dieci editori diversi.

Come in altri passaggi della mia vita, ci arrivo piuttosto impreparato e cerco di improvvisare, magari scimmiottando del talento.

Sono sempre arrivato da outsider in tutto, e in fondo mi è sempre andata bene. Io speriamo che me la cavo anche questa volta. Oggi ho coinvolto un po’ di persone, via mail e friendfeed, vediamo che consigli arrivano…

(Il libro sarà bloggato, in ogni caso, un pezzo per volta, per condividerlo strada facendo, e magari migliorarlo. Grazie in anticipo a chi avrà voglia di dirmi la sua).

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Vorrei ringraziare chi ha cercato

scrivanie, scrittura elegante, cos’è un social network, lavori creativi, cos’è copywriting, la comunicazione e la pragmatica, brand urbanoutfitters, l’ufficio acquisti, corsi art director

ed è arrivato qui.

Spero di non avervi deluso, in particolare riguardo al n. 2 della lista. (Non è bello sapere che esiste qualcuno che cerca su Google “scrittura elegante”?)

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Scrivere una campagna Email in stile Horror. Che presenta Web Marketing Garden. Dove invito i destinatari nel LinkedIn Garden, il posto di chi learn by doing.

Che scimmia che sono…

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Oggi ho fatto un post per presentare le novità del sito Monkey. Sono momenti in cui ti fermi un attimo a pensare, non fosse altro che per parlarne in modo decente (che è il vero senso di avere un blog dice Seth Godin, ma è un altro film).

In questo anno e mezzo è successo di tutto (e continua)… ma io sono nato e cresciuto con la pubblicità.

Sono un copywriter. Il mutuo lo pago scrivendo. E a scrivere mi hanno insegnato Fulvio Nardi (l’unico pubblicitario meno noto delle sue campagne, cito alla rinfusa: oui je suis catherine deneuve, fatto-già fatto? silenzio parla agnesi), Emanuele Pirella, Michele Goettsche. Anni 1986-1996.

Scrivere bene (possiamo anche sostituire la parola scrivere con la parola comunicare) è un mestiere duro, una tirannia. Niente ti piace mai, sei già in esecutivo e ti accorgi che forse c’è un titolo migliore. Allora bestemmi, imprechi, ma intanto chiami il cliente per dirglielo, e intanto la scadenza per la consegna del file passa. Poi ci sono gli auguri di Natale, i clienti vogliono anche quello, e li vogliono orginali. E tu ridi, ironizzi, ci scherzi. E intanto ti caghi sotto, perché sai benissimo che in quel momento sei giudicato per quello che ti inventi, punto, e se quello che ti devi inventare è un modo nuovo di dire Buon Natale e Felice Anno Nuovo, quello sei. Anche se hai un leone d’oro che ti guarda dalla libreria (e non è il mio caso). E non vai a casa volentieri se non l’hai trovato. E non dormi bene. Questo mi hanno insegnato, questo faccio. Questo vendo.

Scrivere. La sensibilità al comunicare si acquista pian piano. Scrivere di tutto. Scrivere sempre, anche quando non scrivi. Un post su un blog come uno spot internazionale. Una presentazione, una mail delicata, una campagna radio una convention un cartoon. Come il primo giorno, con ancora più paura di non farcela, e con la infida e crescente sicurezza del mestiere, la peggior minaccia di ogni autore decente.

Monkey Business, that is.

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[slideshare id=726293&doc=carrarotelemobilityforum-1225972812228461-8&w=425]

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Il libro di un grandissimo, uno dei maestri della pubblicità italiana e non solo, Pasquale Barbella. Non ho mai lavorato per lui, ma ho avuto occasione di leggerlo, ascoltarlo e, qualche volta, di parlargli. Mi è sempre sembrato un uomo in grado di coniugare il successo e lo stile (oltre che di scrivere come un dio).

Avere dei maestri è una cosa bellissima, purtroppo poi si diventa grandi…

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tmf

Da Telemobility Forum mi hanno chiesto di parlare sulla creatività nella comunicazione basata sul contesto geografico (location-based, come la chiamano).

Oggi ho finito la presentazione, e l’ho consegnata alla segreteria dell’evento.

Vorrei ringraziare quanti mi hanno aiutato a reperire buoni esempi, che mi sono stati utilissimi sia per la presentazione sia nella riflessione che ho cercato di fare.

Non amo particolarmente la parola creatività, ma questa volta era il tema centrale della questione. Spero di aver trattato il tema in modo decente. Lo vedremo il 6!

Se qualcuno è interessato, l’intervento è in programma qui Milano giovedì 6 alle 15:20, qui il form per l’iscrizione gratuita.

In ogni caso, dopo la metterò su Slideshare.

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Continua a divertirmi vedere Bill Gates e Jerry Seinfeld cercare di connettersi con la gente normale (e scoprire che nessuno lo è) in questa campagna pubblicitaria per Microsoft. La mia battuta preferita dello spot, detta da Seinfeld:

I got so many cars I got stuck in my own traffic.

Qui il precedente spot.

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=gBWPf1BWtkw&eurl=http://www.lgblog.it/tag/bill-gates/]

Fonte: LG blog.

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Ho sempre ammirato e invidiato chi ha molti tavoli di lavoro, e ho anche avuto un esempio molto vicino per diversi anni.

Il bello di questo approccio è che, di solito, uno rafforza l’altro. (Il brutto è che si lavora il triplo, ma se hai passione non ti pesa, come dice Stephen King).

Autore satirico, pubblicitario e giornalista, per stare nell’esempio che dicevo, sono tre attività che si nutrono sicuramente l’una dell’altra, in un bel gioco di stimoli e collegamenti neuronali.

E noi che non siamo Pirella?

Monkey e Cowo sono le due scrivanie a cui mi siedo io tutti i giorni… per ora.

Stay tuned!

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Quando chiudi Email Marketing di Roberto Ghislandi hai la sensazione di aver letto un vero trattato, di quelli belli, completi, onnicomprensivi.

Inoltre – scusa se è poco – sai tutto sull’email marketing.

Non capita spesso di incontrare opere così esaurienti e devo dire che la stima che già avevo per il suo autore, conosciuto frequentando un corso, è aumentata ancora dopo questa lettura.

Insomma, il supermanualone mi ha entusiasmato. Ora provo a spiegare perché.

Intanto, un libro così è il sogno di chiunque pratichi l’autoformazione (cioè di chi cerca di capire in prima persona, chi studia la notte, chi ci tiene a sapere bene le cose, anche se poi magari delega).

Perché ti spiega. Ti fa capire. Ti mette in condizione di fare un buon lavoro.

Di nuovo, scusa se è poco.

Poi, non si ferma ai tecnicismi. Software, conversioni, deliverability, opt-in e opt-out… il know-how tecnico c’è tutto, ma non è dominante.

Anzi, direi che non è per niente necessario capire e applicare la formula che definisce il tasso di rinnovo delle liste, pubblicata a pag. 124:

K = x (Na – Ne)/Ntot
dove
K = (Na – Ne)/(Na + Ne) se Na – Ne ≠ 0, altrimenti K = 1

perché l’ottimo Ghislandi permette di comprendere la materia anche al di là e al di sopra di tutto questo.

Last but not least, è un libro intriso di cultura della rete.

E’ forse questo il suo aspetto più interessante, non è un libro per maniaci ossessivi dell’email marketing (ci saranno… io da parte mia sono abbastanza un patito), ma un libro di web marketing, dove la comunicazione via mail è inquadrata nel contesto dei dialoghi in rete e delle innovazioni che le hanno via via consentite, dalla famosa iniziativa virale di Hotmail ai social network.

Il tutto in un quadro dove la coda lunga, Google e Tim O’Reilly stanno al loro giusto posto.

Tra le chicche, il link al video dei Monty Python che ha creato l’espressione Spam (lo ripubblico qui sotto perché è troppo bello), l’esame comparato e approfondito (14 pagine) dei software per email marketing, la lista dei 20 errori più comuni nelle comunicazioni email.

Per chiudere, tra i motivi che mi hanno fatto apprezzare il libro c’è anche l’aver “vissuto” il tema sulla mia pelle, prima di incontrare tutto questo know-how. E’ stato curioso verificare qualche ipotesi, valutare a posteriori il lavoro fatto, cercare di capire la teoria dopo… aver giocato con la pratica. Come copywriter e come imprenditore.

E qui non posso non ricordare che le mie email per Monkey Business sono entrate nei casi di studio trattati dal libro… e se un “grazie” all’autore è d’obbligo, spero che la gratitudine non abbia inficiato la mia lucidità di giudizio 🙂

Il libro in una frase:

Se guidate un’azienda, se fate marketing, se siete professionisti della comunicazione, soffermatevi a valutare l’importanza strategica di ogni singola email che scrivete. Se lo fate, vi ritroverete sicuramente a leggere questo libro, e con soddisfazione.

Il blog dell’autore si chiama Email caffè.

E adesso buon divertimento con i mitici Monty Python.

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=anwy2MPT5RE]

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