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Tag "Coworking"

Quando dicevo che la rete di coworking Cowo piano piano inizierà a diffondere la conoscenza del coworking in modo organico in rete…

Grazie Alessandra di Cowo Ravenna e grazie a Ignite Italia che ha ripubblicato il video sul proprio blog.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=BA8pjbvIA6g&feature=player_embedded#t=36]

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In 13 domandine, eccolo spiegato, dalla viva voce di chi lo fa tutti i giorni.

In questo breve video parlano sia le persone che hanno preso una scrivania in affitto, sia quelle che offrono degli spazi all’interno dei propri uffici.

E’ anche un modo di “conoscere” chi partecipa al nostro progetto di coworking network (nel video ci sono tutti).

[UPDATE – Mi correggo, nel video manca qualcuno del Cowo di Roma, appena aperto].


[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=BnzY4SJttqU]

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Ieri sera sul tardi Radio Rai 3 – Radioeuropa ha mandato in onda questa brevissima intervista telefonica al sottoscritto, rilasciata in modo un po’ affannoso mentre cammino velocemente cercando di non tardare a un appuntamento.

Mi sono anche dimenticato di dire l’indirizzo del sito di coworking project o quello della community, mannaggia…

Trascrivo il testo:

Un architetto, uno scrittore, un ingegnere spaziale che lavorano nello stesso ufficio.
Si chiama coworking, ed è la nuova frontiera del lavoro autonomo. Una sorta di ufficio condiviso dove si affittano postazioni per periodi più o meno lunghi. Nato negli Stati Uniti, il fenomeno è ora sbarcato in Europa dove conta già una settantina di esperienze. Una di queste è Cowo, aperta a Milano da Massimo Carraro. Lo abbiamo raggiunto.

Il coworking è la pratica di condividere uno spazio professionale tra persone di professioni diverse, valorizzando talenti individuali e creando un contesto dove ognuno può trarre dei vantaggi dalla presenza dell’altro.

Che tipo di lavoratore si rivolge al coworking?

Tradizionalmente è il freelance, però abbiamo visto anche altre figure, come l’imprenditore che veniva da noi per lavorare in pace, o un autore letterario di romanzi, un ingegnere aerospaziale, professionisti della comunicazione, project manager… quindi tutti coloro che hanno bisogno di una situazione di lavoro per un periodo, magari breve, in modo flessibile.

Quali sono i costi?

Duecento euro al mese per una postazione.

Tra i vantaggi che dà il coworking, c’è sicuramente quello di non essere da soli…

Ci sono però anche altri vantaggi: intanto essere a contatto con altre professionalità che possono anche essere di aiuto e preparare un po’ il terreno per future collaborazioni di lavoro, inoltre c’è un aspetto economico importante, e poi c’è un aspetto di network oltre che fisico anche virtuale, perché i legami che si creano tra coworker rimangono anche oltre il periodo della presenza fisica nel coworking.

Anche in Europa abbiamo degli esempi di coworking…

Personalmente ho visto una realtà bellissima a Parigi, ce n’è un’altra in Olanda, all’Aia, e un paio anche in Svizzera [qui me ne sono dimenticato una ventina…].

A Parigi cosa l’ha colpita?

La presenza [qui è stata tagliata la frase “di aziende ed enti pubblici”] a livello istituzionale. Questo ha permesso di creare una situazione dove in un anno credo abbiano avuto qualcosa come ottanta eventi, tra cui il “passaggio” del sindaco di San Francisco o del fondatore di Facebook.

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E’ bellissimo vero? Venite a conoscerlo!

di

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Modestia a parte, secondo me è Coworking Project :-).

(Sostenibile, redditizia, smart, condivisa, utile, social, economica, in rete, 2.0, piace ai giornalisti, fa chic e non impegna, cosa volete di più?)

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Finalmente, dopo tanto pensare, Cowo Milano è in grado di supportare chiunque voglia guadagnare qualcosa sfruttando quella scrivania vuota nell’altra stanza.

L’idea è “svegliare le scrivanie che dormono”, e metterle a frutto in un modo utile, non solo sul fronte economico ma anche su quello delle conoscenze personali e delle sinergie professionali (a proposito, sono 117 i membri del gruppo Cowo Milano su LinkedIn, e adesso c’è anche il gruppo Facebook dedicato a Coworking Project).

Dal punto di vista dei nomadic workers, più coworking ci sono e meglio è. Ma è meglio per tutti, direi, in quanto siamo tutti “nomadi”, quando abbbiamo una riunione fuori città o dobbiamo affrontare qualche trasferta… non ditemi che non vi è mai capitato di cercare di lavorare in una sala d’aspetto di qualche stazione, o in un bar…

Il progetto offre un pacchetto “smart” per mettersi in pista nel modo giusto, cioè in rete (qui domande e risposte, qui la nostra convenzione Hotel per tutti i Cowo convenzionati, e qui il primo affiliato, un posto davvero bello).

Chi ha voglia di buttarsi in qualcosa di bello?

[foto: evento Girls Geek Dinner del 20/2/09 al Cowo di Milano]
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Davide Tagliapietra (secondo da destra) è un ingegnere aerospaziale di 36 anni che si occupa di progettazione nautica per la sua azienda, la Schickler Tagliapietra Yacht Engineering.

E’ il team leader di Green Cruiser 50 – una barca straordinariamente innovativa, a propulsione ibrida a pannelli solari con struttura in fibra di bamboo e rifinita con vernici fotovoltaiche, progettata con i suoi partner (30 e 28 anni) soprattutto attraverso Internet – che gli ha valso la vittoria al premio internazionale Next Sly Contest.

E sapete dovè l’ufficio di Davide?

Esatto, al Cowo di Via Ventura, a Milano. (Qui la sua video-intervista).

Una storia come questa dimostra così tante cose dell’Italia (il talento, l’energia, l’inventiva, la competitività, la giovinezza, la capacità di vincere, la bravura, la flessibilità, la modernità, l’intelligenza, la potenza, la grinta, la passione, l’amore per il proprio lavoro) che dovrebbero passarla al telegiornale tutte le sere.

Riporto volentieri la motivazione della giuria, capirete che il mio entusiasmo è più che giustificato.

L’approccio assolutamente innovativo, innanzitutto.

La barca ha appassionato tutti, non solo perché rispondeva in maniera puntuale ai requisiti del bando (lunga autonomia, equipaggio ridotto, basso impatto ambientale, vivibilità in coperta e negli interni), ma soprattutto per l’originalità e l’alto contenuto di innovazione ricercato in ogni soluzione proposta, in particolar modo nelle appendici, e nella originalissima chiglia basculante.

Un’idea nuova che ha sicuramente molti limiti in termini di fattibilità industriale, ma che rivoluziona il punto di vista suscitando grande interesse per un approfondimento.

Il sentimento generale è stato quello di trovarsi di fronte a un progetto un passo avanti agli altri: anche eliminando gli aspetti più originali della timoneria e del bulbo, si tratta comunque un ottimo yacht, con una coperta intelligente, interni comodi e una grande personalità estetica.

Lo scafo seppure meno spettacolare di altri ha una linea pulita, moderna, ma allo stesso tempo abbastanza classica da non essere soggetta ai dettami del tempo e della moda.

L’impressione generale è stata dunque quella di un progetto realizzato con massima diligenza e attenzione alla ricerca.

Soluzioni semplici e soluzioni ancora da esplorare.

Probabilmente alcune di loro non saranno praticabili in termini di fattibilità, ma questo è lo scopo di Next Sly Contest: una visione nuova e fresca, proveniente da una prospettiva differente.

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In questi giorni due persone ci hanno fatto una richiesta che, al Cowo, non avevamo mai ricevuto: quella di utliizzare una postazione in modo saltuario, non continuativo.

Laura e io ci abbiamo pensato un po’ e abbiamo deciso di inserire nelle opzioni offerte anche un “pacchetto 5 giorni”, che offre appunto 5 giornate di coworking non consecutive, da utilizzare entro un anno.

Naturalmente, la disponibilità è da confermare volta per volta (ma se proprio tutte le postazioni fossero tutte occupate nel giorno che serve, c’è sempre il tavolone della zona riunioni) e la postazione disponibile può non essere sempre la stessa (ma tanto il Cowo è bello tutto…).

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Parlando di coworking (le postazioni di lavoro in affitto presso MonkeyBusiness col wifi e il caffè incluso) c’è una bella iniziativa internazionale:

Se sei membro di un coworking e sei in viaggio, puoi usufruire di una postazione (a costo zero fino a tre giorni) presso uno degli altri coworking che aderiscono.

Noi di Cowo Milano aderiamo, e anche Blankspaces di Los Angeles, di cui vi presento uno spot molto simpatico.

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=NMEqTkvTQno]

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Come si può dire quando una persona che vedi al lavoro tutti i giorni impegnarsi dal mattino fino a sera tardi, impegnato a lanciare il suo business via Skype in tutto il mondo dalla scrivania accanto alla tua, come si può dire quella cosa che provi quando ti dice che ha vinto un concorso internazionale, con una tecnologia del tutto nuova, che nel weekend sarà in Germania con il socio americano (che lavora in Olanda) a ritirare il premio, e la settimana prossima vorrebbe lavorare insieme a un progetto di marketing dell’ascolto?

Secondo me, una cosa così si dice così: coworking.

🙂

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